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BBFAW: aumentano gli impegni, ma l'implementazione arranca

News Section Icon Pubblicato 26/04/2024

Benchmark globale sul benessere animale: aumentano gli impegni, l'implementazione arranca

Il nuovo report alza l'asticella per le 150 aziende globali analizzate

L’ultima analisi di benchmark sugli standard di benessere animale (BBFAW) svela che, sebbene quasi tutte le aziende leader analizzate stiano riconoscendo l'importanza del benessere animale attraverso impegni di miglioramento, la maggioranza non ha ancora avviato iniziative per metterli in pratica.

Il report, lanciato per la prima volta nel 2012, classifica 150 produttori, supermercati e aziende di ristorazione globali – tra cui McDonalds, Tesco e Tyson Foods – in base alle loro politiche, pratiche e performance di benessere animale. Il benchmark è sostenuto dalle associazioni partner Compassion in World Farming e Four Paws e da una coalizione di investitori istituzionali.

Dopo un periodo di sviluppo e adattamento, il report di BBFAW è stato rilanciato quest’anno con criteri di valutazione più rigorosi, che stabiliscono un nuovo punto di partenza per il miglioramento del benessere animale. In particolare, è stata posta una maggiore attenzione alla sezione relativa agli indicatori di performance, che consentono di misurare l’effettivo impatto degli impegni delle aziende nelle proprie filiere. Tra questi rientrano ad esempio i progressi compiuti su temi quali il tempo che gli animali trascorrono in viaggio o la percentuale di allevamenti senza gabbie. Per la prima volta, nella valutazione è stata inoltre introdotta una sezione relativa alla riduzione della dipendenza dagli alimenti di origine animale e alla diversificazione dell’offerta proteica.

Dai principali risultati del report emerge che:

  • Il 95% delle aziende alimentari mondiali riconosce ora il benessere animale come tema strategico, con Marks & Spencer (Regno Unito), Premier Foods (Regno Unito) e Waitrose (Regno Unito) che si posizionano al livello 2 della piramide. Come prevedibile, in seguito alle modifiche apportate alla metodologia, nessuna azienda si è posizionata al livello 1 della piramide.
  • Il 93% delle aziende ha ottenuto una valutazione “E” o “F” nella sezione relativa agli impatti, che misura quanto gli animali allevati nelle loro filiere siano effettivamente protetti da pratiche come il confinamento o le mutilazioni di routine. Tra le aziende che hanno ottenuto il punteggio più basso d’impatto “F” figurano Amazon Whole Foods (USA), Domino's Pizza Inc (USA), Müller (DE) e Tyson Foods (USA).
  • Nessuna azienda ha ottenuto il punteggio “A” o “B” nella sezione relativa agli impatti. Le aziende con la valutazione più alta (“C”) sono state: Marks & Spencer (Regno Unito), Groupe Danone (Francia), Premier Foods (Regno Unito), Waitrose (Regno Unito), Cranswick PLC (Regno Unito) e Migros-Genossenschafts-Bund (Svizzera).
  • 19 aziende alimentari globali, tra cui Domino’s Pizza Inc (USA) e Yum China Holdings (proprietaria di KFC in Cina), non hanno ancora pubblicato una policy ufficiale sul benessere degli animali da allevamento.
  • Il 25% delle aziende analizzate riconosce la necessità di ridurre la dipendenza dagli alimenti di origine animale e di diversificare l'offerta proteica; 21 aziende, tra cui Greggs, Sodexo e Carrefour, hanno pubblicato obiettivi vincolati nel tempo.

C'è inoltre ancora molto lavoro da fare per alcune importanti problematiche specifiche di benessere animale, tra cui:

  • Mutilazioni di routine: la maggioranza delle aziende (il 52%) non ha una policy relativa alle mutilazioni di routine, come la marchiatura a fuoco dei bovini o il mozzamento della coda dei suini.
  • Trasporto di animali vivi: solo il 27% delle aziende valutate riferisce che il trasporto di animali è limitato a viaggi brevi (entro 4 ore per pollame e conigli e 8 ore per le altre specie).
  • Antibiotici: solo il 40% delle aziende si è impegnato a porre fine all'uso profilattico e metafilattico di routine degli antibiotici, nonostante il rischio di una crescente resistenza agli antibiotici.
  • Confinamento: solo il 9% delle aziende con suini nella propria filiera (13 su 137) ha fissato obiettivi realistici per porre fine all’uso delle gabbie di gestazione e allattamento per le scrofe.

La coalizione di investitori è pronta a confrontarsi con le aziende alimentari sui risultati del report di BBFAW. “Gli standard inadeguati di benessere animale non solo danneggiano gli animali, ma minacciano anche la redditività a lungo termine, con il rischio di epidemie, richiami di alimenti, rischi normativi e di reputazione,” ha dichiarato Abigail Herron, Aviva Investors, membro della coalizione.

Nicky Amos, direttrice esecutiva di BBFAW, dichiara:I risultati dell’analisi BBFAW dimostrano che per il 95% delle aziende alimentari la tutela del benessere animale non è un tema di aziende che fanno buone azioni, ma di buoni affari. I criteri del Benchmark sono stati rafforzati nel 2024, quindi è incoraggiante vedere come diverse aziende, incluse quelle che hanno raggiunto il livello 2 della piramide, stiano dando l’esempio e dimostrando che raggiungere i livelli più alti di miglioramento sia possibile. È anche altamente incoraggiante che una su quattro aziende riconoscano la necessità di innovare le propria offerta al fine di ridurre la dipendenza da prodotti di origine animale come parte di un piano a lungo termine per creare filiere alimentari sostenibili. L’analisi di oggi dimostra però che il settore alimentare deve fare ancora molta strada per trasformare la consapevolezza e l’impegno sul benessere animale in miglioramenti dimostrabili, visto il gran numero di animali allevati a scopo alimentare che subiscono ancora pratiche crudeli come l’essere confinati in spazi ristretti o subire mutilazioni di routine.

Philib Lymbery, CEO globale di Compassion in World Farming, afferma:Le cattive pratiche di allevamento hanno un costo elevato. Non solo nuocciono agli animali, ma aggravano la crisi climatica, causano deforestazione, perdita di biodiversità e – con il massiccio uso di antibiotici – rappresentano una minaccia reale per la salute umana. L’analisi di benchmark sugli standard di benessere animale gioca un ruolo fondamentale nel promuovere standard più elevati fra le principali aziende alimentari al mondo, mostrando i benefici di questo approccio, e fornendo un criterio essenziale per informare le scelte degli investitori.”

Josef Pfabigan, CEO di Four Paws, aggiunge: Dopo un anno di pausa, siamo felici di vedere l’analisi BBFAW tornare con forza, poiché il 2024 segna un anno cruciale per gli animali, con molte elezioni in tutto il mondo che evidenziano l’importanza di migliorare la legislazione sul benessere degli animali. La visione di Four Paws è un mondo in cui gli esseri umani trattano gli animali con rispetto, empatia e comprensione. Sempre più aziende dovrebbero collaborare a raggiungere un medesimo obiettivo, ovvero la riduzione dei prodotti di origine animale. In questo modo, si contribuisce anche a combattere un elemento chiave della crisi climatica, in quanto gli allevamenti rappresentano circa un sesto di tutte le emissioni di gas serra prodotte dall'uomo. Pertanto, Four Paws sostiene gli sforzi di BBFAW per promuovere un maggiore benessere per gli animali e una transizione a livello globale verso sistemi alimentari sostenibili e privi di crudeltà. Solo insieme potremo raggiungere questo obiettivo.”

Qui è disponibile il report completo .

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Note per la redazione

  • Compassion in World Farming è stata fondata nel 1967 da un allevatore britannico preoccupato per lo sviluppo dell'allevamento intensivo. Oggi, Compassion è un movimento globale dedicato a porre fine all'allevamento intensivo e a promuovere un'alimentazione più rispettosa e sostenibile. Con sede internazionale nel Regno Unito, ha uffici in Europa, Stati Uniti, Cina e Sudafrica. Il programma internazionale del Settore Alimentare mira a raggiungere un approccio olistico alla produzione alimentare sostenibile, promuovendo un cambiamento trasformativo per gli animali da allevamento, riducendo la dipendenza da alimenti di origine animale e guidando l'industria alimentare verso un'agricoltura più rigenerativa e rispettosa della natura.
  • FOUR PAWS è l'organizzazione mondiale per la protezione degli animali sotto diretto controllo umano, che rivela le sofferenze, soccorre gli animali in difficoltà e li protegge. Fondata nel 1988 a Vienna da Heli Dungler e alcuni amici, l'organizzazione si batte per un mondo in cui gli esseri umani trattino gli animali con rispetto, empatia e comprensione. Le campagne e i progetti sostenibili di FOUR PAWS si concentrano su animali d’affezione, tra cui cani e gatti randagi, animali allevati a scopo alimentare e animali selvatici - come orsi, grandi felini e oranghi - tenuti in condizioni inadeguate e in zone di conflitto e disastri. Con uffici in Australia, Austria, Belgio, Bulgaria, Francia, Germania, Kosovo, Paesi Bassi, Svizzera, Sudafrica, Tailandia, Ucraina, Regno Unito, Stati Uniti e Vietnam, oltre a santuari per animali salvati in undici Paesi, FOUR PAWS fornisce aiuto rapido e soluzioni a lungo termine.
  • Il Business Benchmark on Farm Animal Welfare (BBFAW) è stato creato nel 2012 ed è uno strumento riconosciuto a livello globale per valutare le pratiche, i processi e le performance delle aziende in materia di benessere degli animali allevati a scopo alimentare. Nel 2023 i criteri del benchmark sono stati reimpostati per stabilire una nuova base di riferimento; pertanto, non sono disponibili confronti tra le aziende anno per anno. Le aziende sono state valutate in base al loro approccio alla gestione del benessere degli animali allevati in cinque aree: (1) Policy e impegni aziendali, (2) Governance e implementazione delle policy, (3) Obiettivi, (4) Performance e impatti e (5) Riduzione della dipendenza da prodotti di origine animale.
  • I criteri di valutazione di BBFAW sono stati modificati in modo sostanziale rispetto all'ultimo benchmark (2021) per porre maggiore attenzione al ruolo del report nel guidare un cambiamento significativo e garantire miglioramenti tangibili alla vita degli animali allevati a scopo alimentare. In particolare, il numero di domande nella sezione relativa agli impatti è aumentato da 10 a 20 e queste domande rappresentano ora il 55% del punteggio complessivo del benchmark (rispetto al 45% del 2021). I criteri hanno visto anche l'introduzione di nuove domande e di un nuovo pilastro incentrato sulla riduzione della dipendenza da alimenti di origine animale. Questi cambiamenti hanno portato a una reimpostazione del benchmark, con i risultati di BBFAW 2023 che rappresentano una nuova base di riferimento. Per questo motivo, quest'anno non sono stati evidenziati i confronti anno su anno in aree quali il punteggio medio complessivo o i cambiamenti nelle classifiche di livello delle aziende.
  • Le valutazioni delle aziende si sono basate sulle informazioni disponibili pubblicamente alla data della valutazione. Tutte le aziende sono state valutate nel periodo compreso tra ottobre e dicembre 2023.
  • Ulteriori informazioni sul programma sono disponibili sul sito bbfaw.com.
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