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L’allevamento delle quaglie sta crescendo sempre di più, sia per la commercializzazione della carne sia per la produzione delle uova. Al livello globale, nel 2014, sono state allevate circa 1,4 miliardi di quaglie. La Cina è il primo produttore a livello mondiale con 1,2 miliardi di animali allevati.

Sebbene non ci siano statistiche ufficiali al riguardo, si stima che in Europa invece vengano allevate almeno 143 milioni di quaglie, con la Spagna primo produttore con 66 milioni di animali. In Italia sono circa 13 milioni le quaglie macellate ogni anno.

Un prodotto “raffinato”

Le quaglie vengono considerate un prodotto raffinato per buongustai, ma questo non si riflette nella modalità di allevamento. Infatti, la maggior parte di questi uccelli sono allevati intensivamente in condizioni che pregiudicano enormemente il loro benessere, provocando loro intense sofferenze.

Molte aziende allevano le quaglie sia per la loro carne che per la produzione di uova. Alcuni produttori spostano i pulcini nati nella filiera delle uova a quella della carne, macellando le quaglie allevate per la produzione di uova una volta che queste non risultino più “produttive”. Le quaglie allevate per le uova iniziano a deporre intorno alle sette settimane di vita, e sono macellate a otto mesi.

Altri produttori, invece, usano genetiche separate.

Problematiche di benessere

Le quaglie, siano esse destinate alla produzione di uova o carne, possono essere allevate sia in gabbia sia a terra, anche generalmente le quaglie allevate per la produzione di uova sono tenute in gabbia per ragioni di “facile gestione”. Un trattamento crudele assolutamente non giustificato da qualsiasi ragione di “management”. La vita degli animali in queste gabbie minuscole è semplicemente terribile.

All’interno delle gabbie alcuni allevamenti in Europa arrivano a stipare anche 80 esemplari, ciò si traduce in spazi pari a una custodia di un CD o a un sottobicchiere della birra.

quaglie in gabbia di batteria

Come già per gli altri animali, le gabbie rendono impossibile per le quaglie esprimere i propri comportamenti naturali, impedendo loro di muoversi – e quindi volare e correre – di fare i bagni di polvere, deporre uova nei nidi e ricercare cibo.

Le alte densità aumentano il rischio che le quaglie si spennino l’un l’altra, rendendo necessario il debeccaggio. Inoltre, all’interno delle gabbie gli animali più deboli non riescono a difendersi, subendo così gli attacchi degli altri animali. La rete metallica che fa da pavimentazione, inoltre, può causare ferite a rischio di infezioni, malformazioni e trasformarsi in una trappola mortale per i pulcini che rischiano di rimanere incastrati con le zampe nella maglia della .

Una delle cose più crudeli che accade nelle gabbie è poi che le quaglie sbattono frequentemente la testa contro il soffitto della gabbia stessa. Questo per una risposta naturale di questi uccelli, che per sfuggire al pericolo volano rapidamente verso l'alto: quando sono in gabbia e vengono spaventate, ad esempio dagli operatori nel capannone, le quaglie tentano di volare, colpendo la parte superiore della gabbia con la testa. Facendo ciò si possono ferire e anche subire lesioni potenzialmente mortali.

Nonostante si possa pensare che le quaglie allevate a “terra” stiano meglio rispetto a quelle nelle gabbie, questi animali sono costretti a vivere a densità altissime, spesso più alte addirittura di quelle nelle gabbie da batteria.

quaglie ammassate a terra

In Italia le quaglie – sia allevate per la produzione di uova che di carne – sono perlopiù allevate in gabbie di batteria, solitamente impilate una sull’altra fino a raggiungere cinque livelli.

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