Vacche da latte in Europa
Vi sono circa 36 milioni di vacche da latte nella UE, ma nonostante questi numeri elevati non esiste alcuna legislazione specifica volta a promuovere e garantire il loro benessere. Le galline ovaiole, i vitelli, i suini e i polli da carne hanno una normativa europea a loro dedicata. Perché ci si dimentica delle vacche da latte?
Il benessere delle vacche da latte in Europa è molto variabile. Possono avere libero accesso ai pascoli durante la maggior parte dell’anno, o viceversa essere sempre confinate al chiuso in stalle.
La situazione italiana
In Italia sono allevate due milioni di vacche da latte, la maggior parte delle quali attualmente passa tutta la propria breve vita al chiuso, in un sistema a pascolo zero, facendo una sola cosa: produrre latte.
L’allevamento intensivo ha sostituito il metodo naturale del pascolo con la pratica di tenere gli animali imprigionati in capannoni. Gli animali vengono nutriti con cereali (in Italia circa il 50% dei cereali coltivati è destinato agli animali).
CIWF vuole ottenere delle norme minime di protezione delle vacche da latte, per garantire loro delle adeguate condizioni di stabulazione, una corretta alimentazione, un buono stato di salute e la possibilità di esprimere i loro comportamenti naturali.
Cosa abbiamo fatto
- A ottobre del 2017, abbiamo lanciato una petizione per chiedere al Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina un'etichettatura volontaria secondo il metodo di allevamento per i prodotti lattiero-caseari, raccogliendo oltre 18.000 firme.
- A fine novembre 2017, abbiamo pubblicato una nostra video-inchiesta condotta in alcuni allevamenti di vacche che forniscono latte per Grana Padano e Parmigiano Reggiano, da cui emerge che le vacche da latte dei due consorzi sono tenute permanentemente in stalla, senza avere effettivo accesso al pascolo. Le immagini della video-inchiesta hanno fatto il giro del mondo: oltre 100.000 email di protesta da tutto il mondo sono state inviate a Grana Padano e Parmigiano Reggiano e la vicenda ha ottenuto copertura mediatica in 39 paesi.
Grazie al sostegno internazionale ricevuto, siamo stati contattati dai rappresentanti di Grana Padano, con i quali abbiamo intrapreso un dialogo positivo con l'obiettivo di migliorare le condizioni di vita delle loro vacche da latte. Nessun segno di apertura, invece, da parte di Parmigiano Reggiano.
- A marzo 2018, abbiamo proseguito la nostra campagna per il pascolo lanciando una social storm contro Parmigiano Reggiano, i cui rappresentanti hanno dichiarato che non c’è una correlazione diretta tra pascolo e “vita felice” della bovina, rifiutandosi di ascoltare le nostre richieste.
Abbiamo scatenato una tempesta di oltre 10.000 tweet contro il consorzio, raggiungendo, per mezzo dei nostri post, oltre 5 milioni di persone in tutto il mondo. Oltre che su Twitter e su Facebook, ci siamo fatti sentire anche via email: a Parmigiano Reggiano sono state inviate ulteriori 14.000 email con le nostre richieste.
- A luglio 2021, abbiamo lanciato una nuova azione diretta al Consorzio del Parmigiano Reggiano chiedendogli di impegnarsi pubblicamente a porre fine alla pratica di tenere le vacche legate e consentire loro l'accesso al pascolo.
In seguito alla campagna del 2017, il Consorzio ha aperto un dialogo con CIWF, iniziando a monitorare il benessere degli animali nei suoi allevamenti e a mettere in atto azioni per sostenere il miglioramento delle condizioni crudeli del sistema.
Tuttavia, a distanza di anni, le vacche continuano a soffrire a causa della mancanza di accesso al pascolo, e molte di loro sono probabilmente legate.