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Troppa carne nuoce alla salute, ma un italiano su 5 lo ignora 

News Section Icon Pubblicato 24/07/2023

Pile of meat dropping onto plate

Il nostro nuovo sondaggio pubblicato oggi rivela che, in Italia, una persona su 5 (19%) ignora i principali rischi per la salute dovuti all’alto consumo e alla sovraproduzione di carne.

I risultati del sondaggio

Il sondaggio, condotto da YouGov in otto Paesi per conto della nostra associazione internazionale, riporta che appena poco più di un quarto (26%) delle persone intervistate in Italia è a conoscenza del fatto che l’inquinamento atmosferico causato dagli allevamenti intensivi aumenta il rischio di cancro ai polmoni. Sono ancora meno le persone consapevoli del maggior rischio di epidemie e pandemie: solo il 12% ne è a conoscenza, il dato più basso di tutti gli otto Paesi in cui è stato condotto il sondaggio.

Mentre più della metà (58%) degli intervistati in Italia è al corrente che le diete ad alto consumo di carne aumentano il rischio di certi tipi di tumore, patologie cardiache, e obesità, solo il 36% sa che l’attuale consumo di antibiotici negli allevamenti sta compromettendo la loro efficacia nel trattare le malattie umane.

Alla domanda su cosa le spingerebbe ad acquistare alimenti prodotti in modo ecosostenibile, le persone sono state maggiormente propense a citare come motivazione “sapere che gli animali sono allevati con elevati standard di benessere, come un contesto di vita confortevole che risponde alle loro esigenze fisiche e comportamentali” (54%), seguito da “conoscere i benefici per la salute associati alla carne biologica, da allevamento all'aperto o pascolo” (37%).

Troppa carne sul fuoco (e non solo)

Secondo il report che abbiamo pubblicato lo scorso maggio – More money more meat (Più soldi, più carne) – i Paesi ad alto e medio reddito stanno portando l’umanità sul baratro dell’estinzione a causa dell’eccessivo consumo di carne e altre proteine animali. Lo studio ha anche rivelato, per la prima volta, di quanto questo consumo debba ridursi per rientrare nei limiti da non superare per non compromettere la salute delle persone e del Pianeta stesso.

Oltre a essere la causa principale di crudeltà sugli animali e a danneggiare il pianeta, questo sovraconsumo ha anche un grave impatto sulla nostra salute:

  • Nei Paesi del Nord del mondo, aumenta il rischio di certi tipi di tumore e altre patologie, inclusi malattie coronariche, ictus, diabete di tipo II e obesità
  • Nel Sud del mondo, allontana ingiustamente le popolazioni locali dalla loro terra e causa malnutrizione e fame. Nutrire sempre più animali con i cereali rende questi più costosi per le persone, cosa che può portare a sottrarre terre alle comunità per coltivare cibo per gli animali allevati, e non per le persone*
  • Aumenta il rischio di pandemie come le forme di influenza e i corona virus. Ammassare gli animali negli allevamenti intensivi crea le condizioni ideali per la diffusione di patologie e per lo sviluppo di nuove varianti letali che possono infettare anche le persone.
  • Aumenta il rischio di cancro ai polmoni a causa dell’inquinamento atmosferico di origine agricola. L'allevamento intensivo inquina l’aria quando l’ammoniaca reagisce con altri composti chimici presenti nell'aria formando il particolato, che può penetrare in profondità nei polmoni causando la broncopneumopatia cronica ostruttiva e il cancro ai polmoni.
  • Compromette l’efficacia degli antibiotici nel trattare le malattie umane. Circa il 70% degli antibiotici al mondo viene somministrato ad animali allevati, spesso come misura preventiva. Ciò spiana la strada all’antibiotico-resistenza, una pandemia silenziosa che entro il 2050 potrebbe arrivare a uccidere oltre 10 milioni di persone ogni anno.

A Roma si parla del nostro futuro

I risultati del sondaggio vengono pubblicati mentre i rappresentanti degli Stati membri delle Nazioni unite si riuniscono a Roma per l’UN Food Systems Stocktaking Moment. Lo scopo del vertice è esaminare i progressi compiuti dai Paesi verso la costruzione di un sistema alimentare globale più sostenibile. Il nostro CEO globale, Philip Lymbery, è presente all’evento, per puntare i riflettori sull’urgente necessità di concordare un “piano di salvataggio globale” per il nostro sistema alimentare, che comprenda una significativa riduzione globale del consumo di carne.

Quando gli animali soffrono...

Autore premiato e in passato UN Food Systems Champion, Lymbery afferma: “Quando gli animali soffrono, tutti noi soffriamo. L’allevamento intensivo non è solo la più grande singola causa di crudeltà sugli animali al mondo, ma sta anche danneggiando il nostro pianeta, aumentando il rischio di pandemie e nuocendo gravemente alla nostra salute.”

“E tuttavia il nostro nuovo sondaggio rivela che molte persone non sono nemmeno a conoscenza degli ulteriori gravi rischi per la salute legati alla produzione di carne. È necessario che i leader mondiali concordino un chiaro ‘piano di salvataggio’ globale per il nostro sistema alimentare, al fine di garantire un futuro sano per le persone, il pianeta e gli animali. I Governi devono urgentemente attuare delle strategie per ridurre il consumo di carne e accelerare il passaggio a un’alimentazione e a un’agricoltura rigenerativa”.

...serve un piano di salvataggio

Nell’ambito della nostra campagna END.IT, abbiamo lanciato un’iniziativa per sensibilizzare le persone sui costi umani associati al consumo eccessivo di carne e altre proteine animali. Per questo abbiamo scelto di condividere un opuscolo – intitolato Quando gli animali soffrono, tutti noi soffriamo – in cui illustriamo alcuni degli impatti dell’allevamento intensivo sulla salute umana.

Chiediamo alle persone di informarsi e di firmare la petizione END.IT e chiedere ai leader mondiali di concordare un “piano di salvataggio” globale per il nostro sistema alimentare.

A sostenere la campagna END.IT anche il famoso attore di Hollywood e star di Succession, Brian Cox. “L’allevamento intensivo non è solo la principale singola causa di crudeltà sugli animali al mondo, ma sta anche compromettendo l’ambiente e la salute umana,” ha commentato Cox. “Contribuisce allo sviluppo di patologie cardiache, cancro ai polmoni e anche alla malnutrizione. Dobbiamo mettere la parola fine a tutto questo, ora.  Dobbiamo, tutti assieme, chiedere ai leader mondiali di trasformare il nostro sistema alimentare globale per il bene della nostra salute e per il bene delle generazioni future.”

Globe

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