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Nuove immagini mostrano l’orrore dell’esportazione di animali vivi

News Section Icon Pubblicato 14/06/2023

Nuove immagini mostrano l’orrore dell’esportazione di animali vivi, l’appello ai ministri UE

Migliaia di persone dall’Italia – e da altri Paesi in Europa e nel mondo – si rivolgono ai ministri UE perché mettano fine, una volta per tutte, alla crudele esportazione di animali vivi.

L’appello segna l’ottava giornata di mobilitazione internazionale contro l’esportazione di animali vivi indetta da CIWF, che si tiene oggi, 14 giugno. Ma a risvegliare l’attenzione e indignazione di migliaia di persone in tutto il mondo sono anche le nuove e terribili immagini che accendono i riflettori sugli orrori a cui sono sottoposti gli animali esportati dall’UE. Trascinati e presi a calci, costretti a salire su camion e navi sovraffollati, sudici e surriscaldati: le urla di terrore e sofferenza di questi animali si sentono per tutta la durata degli interminabili viaggi che devono affrontare.

L’azione si rivolge ai ministri dei 14 Paesi UE – Italia inclusa – che si sono espressi contro regole più severe sul trasporto di animali vivi. Ai decisori politici verranno inviate migliaia di cartoline digitali che mostrano l’orrore dell’esportazione di animali vivi insieme a un chiaro appello, quello di sostenere un divieto che metta fine a simili atrocità.

Ogni anno, milioni di animali al mondo vengono trasportati per migliaia di chilometri – per aria, terra e mare – per poi essere macellati o messi all’ingrasso per il macello. Durante questi viaggi, patiscono sofferenze enormi per via di stress, sfinimento, surriscaldamento e lesioni. Molti di questi animali sono pecore e vitelli tenuti in condizioni di sovraffollamento senza sufficiente cibo, acqua o spazio per muoversi. Un viaggio che spesso si conclude con una morte dolorosa e crudele, poiché il Paese di arrivo non ha leggi sulla macellazione che li tuteli.

Lo scorso gennaio, Francia, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Portogallo, Romania e Spagna si sono opposti pubblicamente all’introduzione di divieti e limitazioni a “certi tipi di trasporto” di animali vivi. A questi si sono aggiunti Bulgaria, Croazia, Cechia, Estonia, Ungheria, Italia e Polonia. Diversamente, Germania e Lussemburgo hanno già vietato le esportazioni di animali vivi verso i Paesi terzi e, insieme a Paesi Bassi, Svezia, Belgio e Danimarca, sostengono un divieto europeo di questa pratica crudele e insensata.

A livello internazionale, la Nuova Zelanda ha già introdotto un divieto di esportare animali vivi per mare, entrato in vigore ad aprile, e il Governo australiano si è di recente impegnato a dismettere gradualmente l’esportazione di ovini vivi. La Corte federale del Brasile, inoltre, ha sostenuto in una sentenza di aprile che nessun animale vivo dovrebbe essere esportato dai porti del Paese, riconoscendo che gli animali sono creature senzienti e che durante i lunghi viaggi per mare non ne può essere garantito il benessere.

Nel gennaio 2022, insieme a Four Paws, WeMove e Animals International, CIWF ha consegnato una petizione congiunta con oltre 900.000 firme all’europarlamentare Tilly Metz, che guida la Commissione d’inchiesta dell'UE sulla protezione degli animali durante il  trasporto (ANIT). La petizione chiedeva di vietare l’esportazione di animali vivi e di implementare migliori tutele per gli animali durante il trasporto.

Lo scorso mese, l’associazione si è anche rivolta all’attuale presidenza svedese del Consiglio dell’Unione europea, consegnando un’enorme cartolina raffigurante la sofferenza degli animali esportati vivi, con l’appello da parte dei cittadini UE di porre fine a questo commercio crudele.

Un recente report pubblicato dalla Corte dei Conti europea ha concluso che il trasporto è sempre una fonte di stress per gli animali e che è il profitto a guidare questo commercio. È emerso, inoltre, che gli operatori scelgono spesso di far macellare gli animali in Paesi in cui i costi sono minori e le regole meno severe, anche se sono a grande distanza.

Annamaria Pisapia, direttrice di CIWF Italia, dichiara: “Quando si parla di animali come vacche, pecore e suini – creature senzienti in grado di provare dolore e paura – permettere che vengano trasportati per centinaia o migliaia di chilometri per essere macellati a basso costo in modo atroce è più che disumano, e deve finire”.

“Nell'ambito della revisione della legislazione sul benessere animale, la Commissione europea proporrà dei miglioramenti importanti alle norme esistenti in materia di trasporto e il divieto di esportazione di animali vivi. La stragrande maggioranza dei cittadini europei – il 94% – è a favore del divieto di esportazione di animali vivi verso i Paesi terzi. È nostro dovere assicurarci che i ministri UE dell'Agricoltura non li tradiscano a favore della potente lobby agricola.”

“Siamo felici che alcuni Paesi UE stiano facendo passi importanti per mettere fine a questo commercio crudele una volta per tutte, e chiediamo a tutti gli altri ministri UE dell’agricoltura di seguire il loro esempio.”

 

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