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Domande&Risposte

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Qualche dubbio? Scopri di più sulla nostra campagna per il divieto delle gabbie negli allevamenti di conigli in Italia e in Europa e se ancora avessi domande, puoi scriverci. Saremo felici di fornirti informazioni precise e dettagliate.

 

PERCHE’ I CONIGLI IN GABBIA SOFFRONO?

I conigli sono animali socievoli che vivono in branco. Amano saltare e compiere balzi, nascondersi, scavare, annusare. Quando sono nella loro posizione normale poggiano sulle zampe posteriori, mentre per riposarsi amano distendersi lateralmente e se qualcosa cattura la loro attenzione annusano l’aria stando eretti sulle zampe posteriori. In una gabbia di batteria ai conigli tutti questi movimenti sono impediti: anche stare normalmente seduti è per loro impossibile.

Le gabbie li costringono a stare stipati insieme ai loro consimili (conigli da ingrasso) o completamente isolati (conigli da riproduzione) Inoltre esse possono causare agli animali ferite alle zampe a causa del pavimento in rete metallica. In gabbia, l’impossibilità di esprimere i loro comportamenti naturali si traduce in una totale frustrazione psicologica per i conigli, che per questo possono anche arrivare a strapparsi il pelo.

 

 

ESISTONO SISTEMI DI ALLEVAMENTO ALTERNATIVI ALLA GABBIA?

In Italia sono praticamente inesistenti. Questo significa che la quasi totalità della carne di coniglio presente sul mercato italiano proviene da animali allevati in gabbia.

Al contrario, in Belgio, in seguito alla pressione dell’opinione pubblica e in Germania , su iniziativa di una importante catena della grande distribuzione, sono stati sviluppati dei sistemi di allevamento alternativi che garantiscono almeno una parte dei bisogni comportamentali dei conigli, assicurando condizioni sicuramente migliori di quelle delle gabbie di batteria. Questi sistemi, che ospitano i conigli in recinti invece che in gabbie, consentono agli animali di esprimere buona parte dei loro comportamenti naturali, come saltare, balzare, nascondersi e riposare distesi lateralmente, grazie anche ad elementi come tubi e piattaforme che servono da arricchimento ambientale. Anche lo spazio a disposizione di ogni animale è molto maggiore rispetto alle gabbie. In queste condizioni più rispettose del loro benessere, i conigli non sono sottoposti a profilassi antibiotica e vengono curati solo se si ammalano.

 

 

ESISTE UNA LEGISLAZIONE PER LA PROTEZIONE DEI CONIGLI IN EUROPA?

Attualmente in Italia, come del resto a livello europeo, non esiste nessuna legislazione specifica per la protezione dei conigli. L’unica normativa di riferimento è la generica Direttiva europea sulla protezione degli animali negli allevamenti (Dir. 98/58/CE), recepita in Italia (D.lgs 146/01). Recentemente il Ministero della Salute ha pubblicato delle linee guida volontarie per l’allevamento del coniglio, ma queste sono per di più incentrate su un eventuale passaggio alle gabbie arricchite. Il documento contiene indicazioni sull’ispezione degli animali da parte dell’allevatore, sugli edifici, le attrezzature e la dimensione delle gabbie, sulla gestione, l’alimentazione e le procedure sanitarie. Trattandosi di linee guida, come espressamente specificato nel testo, sono da considerarsi applicabili solo su base volontaria.

 

 

LE GABBIE ARRICCHITE COSTITUISCONO UN MIGLIORAMENTE DEL BENESSERE DEI CONIGLI?

Solo minimo e insufficiente. Lo spazio a disposizione degli animali è ancora troppo poco, il pavimento è sempre di rete metallica.

 

 

NON SAREBBE MEGLIO CHIEDERE L’ABOLIZIONE TOTALE DELL’ALLEVAMENTO DI CONIGLI?

Allo stato attuale, in Italia, la quasi totalità dei conigli viene allevata in gabbia, in condizioni disumane e malsane, che creano enormi sofferenze agli animali. Esistendo quasi esclusivamente tale tipologia di allevamenti, con la nostra petizione di fatto chiediamo l’abolizione di tutti questi sistemi primitivi, palesemente irrispettosi del benessere e delle dignità delle vite dei conigli. Come CIWF raccomandiamo di evitare il consumo di carne derivante da conigli allevati in gabbia.

 

 

IN CHE SENSO IL CONSUMO DI PRODOTTI CUNICOLI ALLEVATI INTENSIVAMENTE PUÒ AVERE DELLE CONSEGUENZE NEGATIVE SULLA MIA SALUTE?

Un animale allevato nel rispetto del proprio benessere ha una salute migliore, uno allevato intensivamente, maggiormente stressato e con i limiti fisiologici spinti all’estremo, diventa più vulnerabile alle malattie. Vi sono studi che dimostrano come l’esposizione a stress cronici, si ripercuota sulle funzioni riproduttive e immunitarie, aumentando l'incidenza di malattie infettive e parassitarie che peggiorano la qualità della carne. Nel caso specifico della nostra video-inchiesta, il nostro operatore ha visitato un allevamento dove era presente un’epidemia di infezioni da funghi che aveva colpito non solo i conigli, ma anche i lavoratori dell’allevamento. I conigli, che non erano mai stati curati in maniera adeguata, avevano intere zone del corpo affette dall’infezione e prive di pelo, mentre le persone erano piene di eruzioni cutanee su braccia e gambe. La sua preoccupazione, appena uscito dall’allevamento, è stata quella di trovare una farmacia per evitare di essere colpito dall’infezione. I proprietari dell’allevamento gli hanno riferito che l’epidemia è stata provocata in primis dalla loro negligenza nel trattare l’infezione quando ancora era presente su singoli conigli.

 

 

LA QUALITÀ DI UN PRODOTTO DI ORIGINE ANIMALE COMPRENDE IL BENESSERE DELL’ANIMALE?

Che il benessere animale sia parte integrante della qualità di un prodotto è un principio che si sta sempre più affermando. In primo luogo perchè, da un punto di vista etico, è sempre più considerato inaccetabile che un prodotto alimentare di qualità non derivi da un animale allevato nel rispetto del suo benessere.

Inoltre anche la ricerca scientifica ha fornito evidenze in questo senso. Uno dei criteri per misurare il benessere animale è lo stress causato all’animale che può essere “a lungo termine” e “a breve termine”. Lo stress a lungo termine è quello che causa disturbi cronici, come la frustrazione sistematica dei bisogni naturali e lo sviluppo di patologie. Quando gli animali sono allevati intensivamente hanno pochissimo spazio a disposizione e non possono esprimere i propri comportamenti naturali: queste condizioni possono causare stress a lungo termine e quindi potenzialmente peggiorare la qualità della carne in termini nutrizionali.

 

 

IL CONIGLIO È ANCHE UN ANIMALE DOMESTICO. VI SONO DEGLI ACCORGIMENTI DA SEGUIRE PER GARANTIRGLI UN BUONO STANDARD DI BENESSERE?

Invitiamo chi volesse prendere un coniglietto con sè ad informarsi sulle specifiche esigenze dell’animale prima di adottarne uno. I conigli sono animali molto sociali ed è quindi importante farli stare in gruppo. Come molti altri animali, necessitano inoltre di molte cure e attenzioni da parte del proprietario.

 

 

SONO VEGETARIANO/VEGANO, PERCHÉ DOVREI FIRMARE?

Vi sono due importanti considerazioni prima di prendere una decisione tanto importante. La prima, riguarda la realtà nella quale viviamo: la stragrande maggioranza della popolazione italiana mangia carne ed è ben lontana da mete vegetariane (per non dire vegane). Questo è un dato di fatto, altrimenti non si avrebbero tanti allevamenti. Per questo crediamo che un approccio pragmatico, che parli a quante più persone possibili, sia la strategia giusta per poter davvero migliorare la vita degli animali. Sicuramente sono piccoli passi, ma è il nostro modo di fare qualcosa di concreto per gli animali che si trovano oggi negli allevamenti intensivi. Questo non significa che incoraggiamo i consumatori a mangiare carne, tutt’altro! Sicuramente ridurre il consumo di carne è uno dei modi più diretti per fare la differenza per gli animali, ma se la carne proviene da allevamenti intensivi allora non abbiamo fatto progressi.

In secondo luogo, è comprovato che gli appelli a diventare vegani o ad abolire completamente gli allevamenti sono recepiti da una percentuale bassissima della popolazione – con nostra grande stima, sia ben chiaro – e non smuovono l’industria, la politica e nemmeno la maggioranza delle persone. I numeri parlano chiaro. Detto questo, in CIWF molti sono vegetariani e vegani. Ci accomuna però l’idea che su alcune battaglie bisogna darsi degli obiettivi raggiungibili, reali e migliorativi che possano trovare il sostegno di tutti, come questa.

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