Oltre un milione di voci è risuonato nel quartier generale dell’ONU, a New York, quando Nicholas Ceolin, capo del team Affari internazionali di CIWF, ha consegnato la nostra petizione END IT.

Un futuro sostenibile per il cibo

La nostra petizione, firmata da persone provenienti da oltre 242 Paesi e regioni, chiede la fine dell'allevamento intensivo e il passaggio a un futuro alimentare sostenibile. Lo fa sottolineando l’urgente necessità di trasformare il nostro sistema alimentare globale ed esorta l’ONU a sviluppare un accordo globale sull’alimentazione e l’agricoltura.

Ciò consentirebbe di:

Avviare una transizione verso sistemi agricoli rispettosi della natura che ripristinino la biodiversità e i suoli
Contribuire a limitare l'aumento globale delle temperature al di sotto di 1,5 °C
Garantire standard più elevati per il benessere degli animali allevati
Ridurre la nostra eccessiva dipendenza dalle proteine animali nei paesi ad alto consumo
Sostenere un accesso equo e sicuro a cibo nutriente per tutti
Fornire mezzi di sussistenza equi agli agricoltori e proteggere i diritti delle popolazioni indigene, delle donne e delle comunità vulnerabili
Garantire l'esistenza di quadri finanziari e normativi a sostegno di questa transizione

Se non verranno adottate queste misure, la comunità globale faticherà a rispettare gli impegni esistenti in materia di sviluppo sostenibile, biodiversità e l'Accordo di Parigi sul clima.

“Non possiamo continuare così”

Annamaria Pisapia, direttrice di CIWF Italia, commenta:

C'è un grande responsabile della crisi climatica di cui nessuno parla: l'allevamento intensivo. Non solo infligge crudeltà agli animali allevati su una scala inimmaginabile, ma causa anche un terzo delle emissioni dirette di gas serra a livello globale. È più di quanto producano aerei, treni e automobili messi insieme. È ovvio che non possiamo continuare così.

La buona notizia è che è possibile realizzare sistemi alimentare e di allevamento più equi, che ripristinino la biodiversità, proteggano i mezzi di sussistenza, riducano gli sprechi e mettano al centro la salute umana e animale. Un sistema che più di un milione di persone in tutto il mondo chiedono a gran voce. Ma non possiamo trasformarlo in realtà senza un'azione coraggiosa e audace da parte delle Nazioni Unite.

Un milione di voci contro l’allevamento intensivo all’ONU