Una crudeltà inaccettabile

L'incontro è stato il risultato dell'instancabile campagna portata avanti dai nostri uffici e dalle ONG partner, resa possibile grazie all’impegno di voi sostenitrici e sostenitori, delle persone che hanno manifestato in strada e nei porti e hanno protestato online contro la decisione di Brittany Ferries di riprendere le esportazioni di animali vivi lo scorso marzo.

L’esportazione di animali vivi per l’ingrasso e la macellazione è stata giustamente vietata in Gran Bretagna lo scorso anno proprio a causa della inaccettabile crudeltà che comporta. La normativa UE vieta il trasporto vitelli non svezzati per lunghi periodi senza accesso al cibo. Solo pochi mesi fa, infatti, la Commissione europea ha espresso “preoccupazione” per questi animali così giovani e vulnerabili.

Nonostante ciò, nel 2025 oltre 220.000 vitelli non svezzati hanno affrontato la traversata dall’Irlanda alla Francia. E per molti di loro il viaggio non è finito lì, ma hanno dovuto proseguire verso Spagna, Italia, Paesi Bassi e Polonia. A bordo delle navi operate da Brittany Ferries e Irish Ferries, questi animali vulnerabili hanno sopportato terribili condizioni: sovraffollamento, temperature estreme, mancanza di cibo adeguato e accesso limitato all'acqua.

Una pressione incessante

L’apertura di questa nuova finestra di dialogo è stata possibile grazie alla pressione che tutti e tutte abbiamo esercitato negli ultimi mesi:

Oltre 200.000 email inviate dall’UE e dal Regno Unito al servizio clienti di Brittany Ferries
Una lettera firmata da 120 rappresentanti di alto profilo di vari settori, incluso quello agricolo e accademico
Ci siamo mobilitati in tre Paesi (Irlanda, Francia e Regno Unito), protestando davanti alla sede centrale e ai terminal di Brittany Ferries
Abbiamo inoltre inviato diverse lettere aggiuntive all’azienda e al Commissario europeo per la salute e il benessere degli animali

Un primo passo

Sebbene Brittany Ferries non si sia ancora impegnata concretamente a modificare le proprie pratiche, l’incontro rappresenta un passo positivo affinché l’azienda riconosca ciò che esperti e cittadini sostengono da tempo: questa pratica viola le normative europee ed è gravemente dannosa per il benessere animale. Ciò riflette la crescente consapevolezza in Europa che il trasporto di animali su lunghe distanze non è più accettabile e provoca sofferenze del tutto evitabili e inaccettabili, come abbiamo visto nel caso delle quasi 3.000 vacche rimaste bloccate sulla nave Spiridon II.

“Non ci arrenderemo”

Yvan Savy, Direttore di CIWF France, ha dichiarato:

Ieri abbiamo avuto una discussione costruttiva con l’amministratore delegato di Brittany Ferries. Tuttavia, l’azienda non ha ancora assunto impegni concreti.
Con l’avvicinarsi della stagione dei parti, tutte le opzioni devono restare aperte. Abbiamo chiarito a Brittany Ferries che la nostra richiesta più urgente e immediata è fermare il trasporto dei vitelli non svezzati.
È previsto un nuovo incontro con il CEO nella prima metà di gennaio e speriamo che questo prossimo confronto porti ad azioni decisive. Il periodo delle esportazioni per i vitelli da latte irlandesi inizia già a febbraio, quindi il tempo per evitare un altro anno di sofferenze sta rapidamente scadendo.

Trasporto animali vivi: Brittany Ferries al tavolo delle trattative