I finanziamenti che l'UE stanzia per la pubblicità dei prodotti di origine animale semplicemente non sono in linea con le ultime ambizioni delle strategie dell'UE per affrontare questioni quali diete malsane, scarso benessere degli animali, cambiamenti climatici, inquinamento dell'aria, del suolo e dell'acqua e la conseguente decimazione della biodiversità.

Nel febbraio di quest'anno, la Commissione ha pubblicato un nuovo piano per combattere il cancro, che include l'impegno a incoraggiare un "passaggio a una dieta più vegetale, con meno carne rossa e lavorata e altri alimenti legati al rischio di cancro e più frutta e verdura".

Precedentemente, nel maggio 2020, la Commissione ha pubblicato la sua nuova visione della politica alimentare, la strategia Farm to Fork, che riconosce che i nostri "modelli di consumo alimentare sono insostenibili" e che il consumo medio dell'UE di cereali integrali, frutta e verdura, legumi e noci "è insufficiente".

Cosa l'UE dovrebbe promuovere

L'UE alleva e macella 9 miliardi di animali terrestri ogni anno.[1] L'insufficiente protezione a livello legale del loro benessere condanna miliardi di questi esseri senzienti a vite brevi e trattamenti brutali negli allevamenti intensivi e alla sofferenza durante la macellazione. Inoltre, oltre mezzo miliardo di pesci trascorrono una vita in condizioni terribili negli allevamenti intensivi sottomarini nell'UE. Metodi crudeli di cattura e macellazione sono comunemente usati per i pesci allevati e quelli selvatici.

Per proteggere la nostra salute e il nostro unico pianeta, gli scienziati raccomandano agli europei di ridurre di due terzi il consumo di carne rossa e pollame.

Le campagne pubblicitarie finanziate dall'UE non dovrebbero più incitare a un aumento del consumo di prodotti di origine animale. Dovrebbero invece incoraggiare il consumo di cibi principalmente a base vegetale e quindi facilitare una transizione verso diete più sane e più rispettose dell'ambiente. Se venissero allevati a scopo alimentare meno animali, sarebbe più facile abbandonare metodi di produzione intensivi, che causano agli animali enormi sofferenze.

[1] Stime basate su dati FAO.

Perché l’UE promuove il consumo di prodotti di origine animale?