Nutrire 10 miliardi di persone entro il 2050 rispettando i limiti del nostro pianeta è possibile. La nuova “dieta per la salute del pianeta” dell’EAT-Lancet Commission 2.0, delineata nel report diffuso nelle scorse settimane, traccia un percorso convincente e ambizioso per trasformare il nostro sistema alimentare globale.

La commissione autrice del report, composta da figure prominenti della comunità scientifica in tutto il mondo, afferma ancora una volta, con decisione, l’importanza di una dieta che rispetti anche la salute del pianeta. Una dieta basata prevalentemente su alimenti di origine vegetale, ricca in cereali, frutta, vegetali, legumi, frutta secca e semi.

Se adottata a livello globale, questa alimentazione potrebbe prevenire fino a 15 milioni di morti premature ogni anno, riducendo in modo sostanziale le malattie croniche e aiutando a ripristinare i nostri ecosistemi.

Oltre la salute umana

Dal punto di vista ambientale, la posta in gioco non potrebbe essere più alta. Il report evidenzia che il modo in cui produciamo il cibo è la principale causa della perdita di biodiversità e uno dei maggiori fattori che contribuiscono al cambiamento climatico. Anche se si eliminassero le emissioni dei combustibili fossili, l'attuale produzione alimentare da sola potrebbe spingere il riscaldamento globale oltre la soglia critica di 1,5 °C.

Ma ci sono buone notizie. La EAT-Lancet 2.0 mostra che adottando la dieta per la salute del pianeta potremmo:

Ridurre le emissioni derivate dalla produzione alimentare di oltre un terzo
Ridurre l’utilizzo di antibiotici del 42%
Alleggerire in modo significativo la pressione sul suolo e sulle risorse idriche
Aiutare la biodiversità

Il ruolo dell’allevamento intensivo

Per la zootecnia, le implicazioni sarebbero rivoluzionarie. Il documento prevede una riduzione di un terzo della produzione di carne di ruminanti e una riduzione del 24% di quella di suini e pollame entro il 2050. Ciò non solo gioverebbe al clima e alla biodiversità, ma aprirebbe anche la strada a sistemi agricoli rigenerativi, più rispettosi del benessere degli animali.

Giustizia alimentare

Il report affronta anche il tema dell’equità nel sistema alimentare, chiedendo che tutti e tutte possano accedere a un’alimentazione sana, che vengano tutelati agricoltori e produttori, e che si intervenga con urgenza per ridurre i danni che il sistema alimentare causa alle comunità più vulnerabili.

Lo studio evidenzia criticità fondamentali del nostro sistema alimentare, su cui ci impegniamo da tempo per ottenere un cambiamento. Per questo, ne sosteniamo appieno la visione scientifica e gli appelli rivolti alle istituzioni, alle imprese e alle singole persone affinché ciascuno faccia la propria parte.

Il nostro CEO globale, Philip Lymbery, ha detto:

Immaginate se le nostre scelte alimentari quotidiane potessero contribuire a ripristinare la natura, proteggere la nostra salute e garantire un futuro migliore alle generazioni future. Questa è l’ambiziosa promessa del nuovo report della Commissione EAT-Lancet.

Che si definiscano politiche, produca cibo o si stia decidendo cosa mettere nel carrello della spesa, è arrivato il momento di rivoluzionare il modo in cui produciamo, mangiamo e diamo valore al cibo, e di agire e rispetto.

Nutrire il mondo senza distruggere il pianeta è possibile