Numeri globali impressionanti

A livello globale, ben 766 milioni di tonnellate di cereali vengono sprecati per l’alimentazione degli animali negli allevamenti – molti dei quali allevati intensivamente – una quantità superiore a quella sprecata dalle famiglie (631 milioni di tonnellate), dalla ristorazione (290 milioni di tonnellate) o dalla vendita al dettaglio (131 milioni di tonnellate).

Nell’Unione europea, mentre ogni anno vengono buttati via 59 milioni di tonnellate di cibo, 124 milioni di tonnellate di cereali vengono sprecati a causa della pessima conversione di calorie di origine vegetale in calorie di origine animale, una quantità sufficiente a sfamare altre 247 milioni di persone all'anno
Ancora più sprechi si registrano negli Stati Uniti, dove vengono gettati via, per cause legate allo spreco “tradizionale”, 66 milioni di tonnellate di cibo, mentre 160 milioni di tonnellate di cereali vengono sprecati invece a causa della conversione inefficiente dovuta alla produzione di mangime, una quantità sufficiente a sfamare quasi 288 milioni di persone in più.

Se si smettesse di utilizzare i cereali per nutrire gli animali allevati in modo intensivo, quasi 15 milioni di ettari di terreni arabili potrebbero essere destinati alla coltivazione di alimenti per la popolazione dell'Unione europea, mentre negli Stati Uniti si potrebbero liberare oltre 7 milioni di ettari di terreno.

E in futuro? Nel report emerge un dato allarmante: se la produzione alimentare continuerà secondo le modalità attuali, entro il 2040 sarà necessario il doppio dei cereali oggi utilizzati per nutrire gli animali allevati intensivamente.

Allevamento intensivo: la principale causa di spreco alimentare