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Europee: italiani vogliono tutele per gli animali

News Section Icon Pubblicato 21/04/2024

È schiacciante la maggioranza di italiane e italiani che vuole maggiori tutele per tutti gli animali, compresi quelli allevati a scopo alimentare, e una persona su due in Italia darebbe la preferenza a candidate e candidati che abbiano a cuore questi obiettivi.

È quanto risulta dal sondaggio che abbiamo commissionato in vista delle elezioni europee, assieme alle maggiori associazioni italiane per la tutela degli animali nostre partner per la campagna Vote for animals, per capire quali siano le opinioni dell'elettorato italiano: la tutela degli animali sta a cuore alla stragrande maggioranza di italiane e italiani, indipendentemente dal colore politico.

Un vitello sporge il muso tra le sbarre di un box individuale

I risultati del sondaggio 

Secondo l’ultimo sondaggio realizzato da Youtrend/Quorum1 per la campagna “Vote for Animals - Ancheglianimalivotano”, l’85% di elettrici ed elettori  si dichiara interessato alla tutela degli animali, con picchi dell’88% tra gli elettori di Fratelli d’Italia, del 90% tra gli elettori di PD e del 91% degli elettori del Movimento 5 Stelle, fino al 97% di Alleanza Verdi Sinistra.

Tra chi si dimostra concretamente interessato alle varie tematiche che riguardano la tutela degli animali, quasi uno su cinque (18%) alle Europee vorrebbe esprimere una preferenza per un candidato o una candidata che metta espressamente al centro del suo programma questo tema. Molti elettori di questo tipo si trovano davanti una politica che fino ad oggi non ha soddisfatto le loro esigenze: l'83% di loro, infatti, è d'accordo con l'affermazione "i partiti non rappresentano la mia sensibilità verso gli animali”.

Gli italiani e le italiane che hanno a cuore la salvaguardia degli animali sono una maggioranza schiacciante all'interno di tutti i segmenti demografici: uomini e donne, giovani e anziani, elettori di destra, di centro e di sinistra. Gli elettori che hanno manifestato un interesse per la difesa degli animali sono anche più inclini a esprimere una preferenza rispetto alla media nazionale (54%), con un 24% che afferma che sicuramente esprime una preferenza e un 36% che probabilmente lo farà, per un totale di 60%.

Sui temi specifici italiane e italiani chiedono maggiori tutele, senza distinzioni tra animali. Il 76% di tutti gli elettori vuole l’eliminazione di pratiche crudeli negli allevamenti, mentre il 63% vuole restrizioni anche a livello UE sulla produzione e commercializzazione di pellicce. Il 73% chiede standard minimi chiari per tracciabilità, allevamento e cessione di cani e gatti e il 70% vuole maggiori protezioni per la fauna selvatica.

Un'opportunità per la politica

Afferma Salvatore Borghese, cofondatore e senior analyst di Quorum/YouTrend:

I dati che abbiamo rilevato parlano chiaro. Gli italiani sono un popolo che ama gli animali e ha a cuore il tema della loro tutela. A differenza di molti altri temi che indaghiamo regolarmente, quando si parla di tutela degli animali, in tutte le sue declinazioni, riscontriamo una condivisione elevatissima, che va oltre le differenze anagrafiche e politiche. È sicuramente un tema difficile da ignorare per chi fa politica e deve rappresentare – e intercettare – il consenso degli elettori.

Le associazioni dichiarano

Con la campagna Vote for Animals in Italia diamo voce a milioni di italiani e italiane che chiedono di più per gli animali e che si aspettano candidati e candidate che faranno la propria parte anche nell'Unione europea. Le elezioni europee di giugno sono un’opportunità unica per tutti i partiti italiani per mostrare al proprio elettorato che lavoreranno anche in questa direzione, prendendo impegni concreti come quelli proposti dalla nostra coalizione. Chiediamo a tutti i partiti, candidati e candidate di aderire ai nostri 10 punti programmatici e di lavorare in Europa per un mondo con più diritti per tutti gli animali, per l’ambiente e per la nostra salute concretizzando così davvero il principio One Health.

Nota metodologica:
Sondaggio svolto con metodologia CATI, CAMI e CAWI tra il 4 e il 9 Aprile 2024 su un campione di 1500 intervistati rappresentativi della popolazione maggiorenne residente in Italia, indagati per quote di genere ed età incrociate, stratificate per titolo di studio. Il margine d’errore è del +/- 2,5% con un intervallo di confidenza del 95%

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