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Agricoltori, le riforme per l'ambiente e il benessere animale non sono una minaccia

News Section Icon Pubblicato 12/03/2024

Gli agricoltori non hanno nulla da temere dalle riforme per l’ambiente e il benessere animale

di Debbie Tripley, Direttrice globale delle Campagne e Policy di CIWF International  

articolo pubblicato in inglese su Euronews

 

In questo momento ci troviamo di fronte a una triplice crisi planetaria dettata da cambiamento climatico, inquinamento e perdita di biodiversità. Per risolvere queste crisi e garantire un futuro sano alle persone, alla natura, agli animali e al nostro pianeta, introdurre riforme agricole globali è sia necessario che inevitabile.

Il modo in cui produciamo il cibo condizionerà la nostra stessa esistenza su questo pianeta. Ciò di cui abbiamo bisogno è un sistema alimentare che sia sostenibile e resiliente - come già definito nella Strategia Farm to Fork dell'Unione europea - che fornisca cibo sano, garantendo un equo sostentamento agli agricoltori e la prosperità delle comunità rurali. È necessario, inoltre, che riduca le emissioni, protegga l'ambiente e la biodiversità, nonché il benessere degli animali. Il business as usual non è un'opzione perseguibile, perché il nostro attuale modello ci sta portando verso l'estinzione.

Una cosa è certa: il nostro attuale sistema alimentare non giova agli agricoltori. Non sorprende che in tutta Europa siano scesi in piazza a protestare. Intrappolati in un sistema ingiusto, che ha deluso non solo loro, ma anche le persone, gli animali, la natura e il nostro pianeta, gli agricoltori faticano a guadagnarsi da vivere a causa dei bassi margini di profitto, della concorrenza delle grandi aziende agricole di stampo industriale, dell'aumento dei costi energetici e degli eventi climatici estremi che, ironia della sorte, non sono che esacerbati da pratiche agricole intensive.

Al contempo, questo stesso sistema vede miliardi di animali confinati in allevamenti intensivi, immensamente crudeli e nocivi per il nostro pianeta. Chi davvero trae profitto dall'attuale sistema alimentare è il settore alimentare in senso lato, rivenditori compresi, nonché una manciata di multinazionali che vi operano, che negli ultimi anni hanno registrato profitti da record.

Cambiamenti significativi sono inevitabili, e tutte e tutti noi abbiamo un ruolo da svolgere in questa trasformazione verso un sistema alimentare rispettoso della natura. La maggior parte dei piccoli agricoltori non ha nulla da temere dalle riforme per l’ambiente e il benessere animale. Sono infatti le grandi aziende zootecniche a essere responsabili della maggior parte degli impatti dannosi sull'ambiente e sul benessere degli animali. Sono loro a inquinare l'aria e i corsi d'acqua, a aumentare il rischio di malattie che colpiscono la salute umana, a divorare terreni per produrre mangimi, a sprecare risorse naturali preziose e sterminare la fauna selvatica, utilizzando pesticidi e fertilizzanti di sintesi, nonché causando la perdita di habitat. Eppure, il nostro sistema attuale costringe le persone comuni a sostenere i costi necessari a mitigare questi danni, invece di far pagare le aziende che ne sono responsabili.

Anziché assecondare questo sistema difettoso, gli agricoltori e i loro organi rappresentativi dovrebbero schierarsi con chi fa campagne a favore del benessere animale e dell'ambiente. Una maggiore tutela del benessere animale e l’adozione di pratiche agricole rigenerative porterebbero numerosi benefici sia agli agricoltori che a chi è impiegato nell’intera filiera, contribuendo alla loro soddisfazione lavorativa e stabilità economica. Insieme, possiamo realizzare cambiamenti che garantiscano sostenibilità economica agli agricoltori, oltre a creare un futuro più sano per tutte e tutti noi.

In merito al divieto di allevamento in gabbia promesso dall'UE, siamo a favore di un reindirizzamento dei sussidi pubblici perché forniscano agli allevatori i finanziamenti necessari per effettuare la transizione all’allevamento senza gabbie. I fondi pubblici dovrebbero infatti contribuire a sostenere il costo del capitale necessario al  passaggio a sistemi di allevamento cage-free, e le banche dovrebbero essere incoraggiate a fornire finanziamenti a condizioni favorevoli agli allevatori che adottano sistemi più rispettosi del  benessere animale. Per incentivare adeguatamente cambiamenti che vanno a beneficio dell’intera società, gli allevatori che adottano standard ambientali e di benessere animale più elevati dovrebbero inoltre beneficiare di agevolazioni fiscali.

Dobbiamo valutare con urgenza come ristrutturare i nostri sistemi di sussidi pubblici e finanziari in modo che garantiscano un giusto sostentamento agli agricoltori, una dieta più equilibrata e sana per chiunque e un ridimensionamento del settore zootecnico, che attualmente ha dimensioni spropositate.

Sono necessari incentivi di mercato per assicurare che gli investimenti pubblici e privati e i sussidi dei governi vengano indirizzati verso sistemi alimentari più diversificati dal punto di vista delle fonti proteiche. È necessario riformare meccanismi finanziari quali la Politica agricola comune (PAC) così da reindirizzare i fondi pubblici perché, invece di investire su sistemi dannosi, vadano a sostegno di una transizione verso pratiche agricole sostenibili e rispettose della natura. Non ha senso che solo il 20% dei beneficiari della PAC riceva l'80% dei fondi, e che le multinazionali agricole ne traggano un evidente vantaggio rispetto ai piccoli agricoltori. 

È fondamentale inoltre creare condizioni di concorrenza equa. Oltre ad adottare a livello europeo standard elevati per l’ambiente e il benessere animale, è quindi necessario garantire che gli stessi standard si applichino anche ai prodotti importati, in conformità ai regolamenti dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC). Vedere la sussistenza degli allevatori europei minacciata da importazioni di prodotti a prezzi stracciati, frutto di standard inadeguati, sarebbe uno schiaffo non solo ai diretti interessati, ma anche a cittadine e cittadini dell'UE - l'84% di cui desidera maggiori tutele per il benessere degli animali allevati.

Quella che dobbiamo affrontare oggi è una minaccia esistenziale. La nostra salute, quella degli animali, della natura e del nostro pianeta sono così strettamente collegate che, nella scelta delle soluzioni da adottare, devono essere considerate in modo congiunto. Quanto prima avvieremo una transizione equa verso un sistema alimentare sostenibile, resiliente e inclusivo, che rispetti pienamente il benessere di animali, persone e pianeta, tanto meglio sarà anche per gli agricoltori.

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