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Elezioni politiche: e gli animali allevati a scopo alimentare?

News Section Icon Pubblicato 13/09/2022

Il 25 settembre si avvicina, insieme alle prossime elezioni politiche. Con altre associazioni di protezione animale, abbiamo rivolto a partiti e ai loro candidati un appello con alcune richieste su temi fondamentali per la protezione degli animali, inclusi quelli allevati a scopo alimentare.

primo piano di un bovino

Animali di serie b?

Mentre raccogliamo le adesioni – aggiornate sul sito ancheglianimalivotano.it –, abbiamo anche dato uno sguardo al programma dei partiti.

Una cosa è chiara: c’è ancora molto da fare per sensibilizzare i decisori politici sull'allevamento intensivo e sulla tutela degli animali allevati a fine alimentare.

Infatti, se fra i partiti ci sono punti unificanti relativi alla tutela degli animali domestici e alla prevenzione del randagismo, troppe poche forze politiche si sono espresse sui punti sollevati per garantire la tutela degli animali allevati a fini alimentari. Manca, infatti, nella maggior parte dei programmi la volontà di avviare le azioni necessarie per abbandonare il sistema dell’allevamento intensivo, così deleterio per animali e ambiente.

Troppo spesso, gli animali allevati a fini alimentari – creature senzienti al pari di tutti gli altri animali – vengono trattati come fossero di serie B, non meritevoli della stessa dignità e protezione di tutti gli altri animali.

Quali partiti hanno dato un’adesione completa (fino ad ora)

Aderendo a tutte le macro-aree del manifesto, Alleanza Verdi–Sinistra, Movimento 5 Stelle, Unione Popolare,   Italexit e Italia Sovrana e Popolare sono stati i primi partiti a impegnarsi per il benessere degli animali allevati a fini alimentari.

In alcuni casi, l’impegno completo è stato assunto in occasione di incontri e confronti con le associazioni e successivamente confermato per iscritto dai responsabili nazionali. Questi partiti hanno fatto proprie tutte le proposte avanzate dalle associazioni animaliste, inclusa una moratoria sull’apertura di nuovi allevamenti intensivi e la realizzazione di un programma di riduzione degli animali allevati.

L’Italia al bivio

Annamaria Pisapia, direttrice di CIWF Italia, commenta:  “Ci troviamo a un bivio fondamentale per il nostro Paese: o il prossimo Governo sceglierà la strada della vera sostenibilità, che non può prescindere dall’abbandono del sistema intensivo di allevamento, o continuerà il ‘business as usual’, continuando a sostenere il crudele e inquinante modello zootecnico intensivo dominante”.

È fondamentale cambiare strada, e portare l’allevamento intensivo a fine corsa, in Italia come nel resto del mondo. È questo che chiediamo al prossimo governo e Parlamento.

Annamaria Pisapia

“Se così accadesse, – continua – questo sarebbe un disastro, non solo perché protrarrebbe la sofferenza di centinaia di migliaia di animali negli allevamenti italiani ogni anno, ma perché continuerebbe a danneggiare l’ambiente e la salute di noi cittadini. È fondamentale cambiare strada, e portare l’allevamento intensivo a fine corsa, in Italia come nel resto del mondo. È questo che chiediamo al prossimo governo e Parlamento. Ci rincuora che alcuni partiti e candidati abbiano aderito alle nostre proposte in questo senso – chi ha a cuore gli animali e la sopravvivenza del pianeta saprà scegliere di conseguenza alle prossime elezioni”.

 

Approfondisci:

Schema riepilogativo delle adesioni dei partiti al manifesto “Anche gli animali votano”

Analisi degli impegni sugli animali presenti nei programmi dei partiti

muso di un bovino che si nutre da una mano umana
Chris F / Pexels
Globe

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