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Il report EggTrack mostra progressi verso l'abbandono delle gabbie

News Section Icon Pubblicato 17/11/2021

primo piano gallina

Il nostro quinto report annuale EggTrack, pubblicato oggi (17 novembre), mostra che le interruzioni causate dalla pandemia di COVID-19 non hanno impedito alle aziende e ai produttori di fare progressi nei loro impegni ad abbandonare le gabbie per le galline.

Numeri incoraggianti

Nel report del 2021, infatti, 156 delle 219 aziende incluse (il 71%) comunicano i progressi fatti verso il raggiungimento dei propri obiettivi ad abbandonare le gabbie, percentuale in aumento rispetto al 63% del 2020. Ciò significa che le filiere delle aziende che hanno segnalato progressi ora si attestano, in media, per il 79,35% come cage-free.

La situazione in Italia

Tra le 116 aziende operanti in Europa analizzate nel report, cresce il numero di quelle che comunicano i progressi fatti, passando da 83 nel 2020 a 98 nel 2021 (l’84%). Una tendenza che si conferma anche in Italia, dove delle 30 aziende analizzate, 23 comunicano i progressi fatti in relazione ai propri obiettivi (76% rispetto al 71% nel 2020). Inoltre:

  • Nel 2021 6 nuove aziende, tra cui ALDI e Sammontana, hanno aggiornato le proprie comunicazioni e raggiunto l’obiettivo a essere 100% senza gabbie
  • 7 le aziende italiane che ancora non comunicano lo stato della transizione, tra queste Autogrill, Flunch e Gruppo Pellegrini
  • Nonostante venisse comunicato fino all’anno scorso, quest’anno non è più disponibile pubblicamente l’impegno ad abbandonare le gabbie di Euroristorazione, mentre Paluani rimane l’unica (rispetto alle 4 aziende del 2020) ad avere superato la data prevista dal proprio impegno senza averne comunicato l’effettivo raggiungimento

Un altro importante dato evidenziato dal report è il numero crescente di aziende italiane (11 di quelle analizzate) che, oltre alle gabbie, ha dichiarato pubblicamente di voler eliminare gradualmente i sistemi combinati (commercializzati dai produttori come "cage-free" ma che hanno porte che possono essere facilmente chiuse, consentendo a un produttore di tornare alla produzione in gabbia), dando un segnale forte di come questi sistemi siano obsoleti e rappresentino un rischio in termini di aspettative dei consumatori. Nonostante l’abbandono graduale dei sistemi combinati possa presentare alcune sfide, il futuro sembra però essere promettente, già che, insieme alle gabbie, sempre più produttori italiani di uova, come Fattoria Roberti, Gruppo Eurovo e Gruppo Sabbatani, si sono impegnati a eliminare gradualmente anche questo tipo di sistemi al più tardi entro il 2025.

Il cambiamento è possibile

Le uova da sistemi cage-free "a terra" provengono da galline allevate in capannoni, dove hanno spazio per girarsi e allungare le ali, nonché luoghi per posarsi, razzolare, fare il nido e fare bagni di polvere. Al contrario, le gabbie danno alle galline uno spazio equivalente alle dimensioni di un foglio di carta A4 e non riescono a fornire un ambiente che consenta l'espressione di comportamenti naturali.

La storica decisione della Commissione europea di eliminare gradualmente le gabbie per tutti gli animali da allevamento in tutto il continente entro il 2027 sulla scia del grandioso successo dell'Iniziativa dei cittadini europei (ICE) End the Cage Age ha predisposto la transizione verso la produzione di uova da sistemi cage-free in Europa.

"Siamo rincuorati dal fatto che le aziende in Italia stiano continuando a fare progressi verso un futuro senza gabbie", afferma Annamaria Pisapia, Direttrice di CIWF Italia. "Questo progresso, combinato con il successo dell'ICE End the Cage Age all'inizio di quest'anno, dimostra che il cambiamento è possibile. Ogni impegno preso e mantenuto ci avvicina di un passo alla fine dell’allevamento in gabbia".

Puoi visualizzare tutti i dati sul sito dedicato: https://www.eggtrack.com/it.

Per maggiori informazioni sulle attività del Settore Alimentare, visita: www.compassionsettorealimentare.it.

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