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Natura: indispensabile per l'umanità

News Section Icon Pubblicato 19/05/2021

Di seguito una traduzione dell’articolo "We Are Nothing Without Nature", dal blog del Direttore globale di Compassion in World Farming Philip Lymbery. Qui l'originale.

Studia la natura, amala, rimanile vicino. Non ti deluderà mai.” Frank Lloyd Wright

Campanule, Sussex
Campanule, Sussex

Da amante della natura e di birdwatching, passo molto del mio tempo libero a esplorare la campagna britannica, dove madre natura offre i propri doni in abbondanza e con varietà. Dal volo delle api e delle farfalle che contribuisce all'impollinazione delle colture e dei fiori di campo, agli uccelli di campagna che spargono sementi, passando per i tassi e le volpi che aiutano i contadini cacciando i roditori, amo osservare la fauna selvatica svolgere il proprio importante e insostituibile ruolo all'interno dell'ecosistema.

 

Barbagianni comune | Autore: Philip J Lymbery
Barbagianni comune | Autore: Philip J. Lymbery

Tuttavia, sono molte le specie della fauna selvatica che nel corso degli ultimi decenni sono andate lentamente scomparendo dalla campagna del Regno Unito. Il principale colpevole? L'allevamento intensivo. Con l'intensificazione dei processi agricoli, infatti, la popolazione di uccelli tipici dei campi coltivati ha ora raggiunto i minimi storici, il numero di api è ormai insufficiente a garantire l'adeguata impollinazione delle colture e gli animali allevati a scopo alimentare non pascolano più nei campi all'aperto ma vengono invece tenuti in impianti al chiuso sempre più estesi.

Più l'agricoltura e l'allevamento si sono spostati verso un modello industrializzato, aumentando l'uso di prodotti chimici e abusando di risorse naturali preziose come l'acqua, più l'uomo ha spinto la natura a un punto di rottura.

La biodiversità, ovvero la varietà di specie animali e vegetali che popolano l'ambiente che ci circonda, è un pilastro essenziale della vita sulla Terra, che garantisce la salute del pianeta e della popolazione. Ciononostante, sono migliaia le specie che ogni anno si aggiungono alla lista di animali o vegetali estinti. Una delle cause principali di questo fenomeno è proprio l'intensificazione dei processi agricoli.

Questa affermazione viene confermata da statistiche che fanno gelare il sangue: negli ultimi 50 anni, ovvero a partire dall'adozione su scala sempre più ampia dell'allevamento intensivo, il numero totale di mammiferi, rettili, pesci, anfibi e uccelli selvatici è diminuito a livello mondiale del 50%.

Il 22 maggio si celebra la Giornata internazionale della biodiversità, il cui obiettivo è quello di sensibilizzare la popolazione e fare luce sulle conseguenze di questo fenomeno. Questa giornata vedrà associazioni, enti e cittadini privati organizzare eventi virtuali dedicati a sottolineare l'importanza di questo problema e l'urgenza con cui deve essere affrontato.

Quando si parla di perdita di biodiversità, spesso, il ruolo giocato dall'allevamento intensivo non viene compreso appieno. In tutto il mondo, gli animali negli allevamenti non possono pascolare liberamente e vengono invece rinchiusi in stabilimenti intensivi dove gli viene fornito mangime.

È proprio la domanda di mangimi a base di soia e cereali, come il grano e il mais, da parte di questi allevamenti intensivi a determinare la conformazione dei terreni agricoli di tutto il mondo. Un esempio su tutti è quello dell'Argentina, dove la sconcertante percentuale di terreni dedicati alla coltura della soia (per la maggior parte poi esportata in Europa) è del 65%. Alcune stime indicano che ogni anno sono ben 200.000 gli acri di terreni boschivi convertiti in piantagioni di soia. La Commissione europea ha inoltre ammesso che i due terzi dei cereali prodotti all'interno dell'Unione sono destinati alla produzione di mangimi per allevamenti intensivi. Pura follia!

Lo stesso avviene per i pesci: l'inchiesta sul settore del salmone scozzese recentemente pubblicata da CIWF ha messo a nudo le sofferenze che questi animali patiscono all'interno degli allevamenti, piagati da infestazioni di parassiti e inaccettabili tassi di mortalità. Le sostanze chimiche rilasciate nelle zone circostanti da tali allevamenti, i cui effetti tossici su pesci, uccelli e mammiferi sono stati largamente dimostrati, rappresentano un'ulteriore minaccia alla biodiversità.

Il report di Chatham House pubblicato a febbraio 2021, frutto della collaborazione con CIFW e con il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEP), ha dimostrato che l'umanità sta mettendo sotto pressione il mondo naturale come mai prima d'ora. Dobbiamo agire immediatamente: un ulteriore ritardo porterebbe non solo all'estinzione delle specie selvatiche più rappresentative del nostro pianeta, come elefanti e oranghi, ma metterebbe il futuro della Terra stessa in pericolo.

Il tempo è ormai agli sgoccioli: dobbiamo immediatamente cambiare il sistema alimentare della Terra.

Il Vertice sui sistemi alimentari organizzato quest'anno dall'ONU rappresenta un'occasione irripetibile per raggiungere un accordo globale con cui porre fine all'allevamento intensivo, rifondare il sistema alimentare e promuovere pratiche agricole rigenerative e risananti in grado di apportare beneficio alla natura invece di danneggiarla. Tale Vertice, convocato dal Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, si iscrive nella cornice del Decennio d'Azione per raggiungere gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile (OSS) entro il 2030.

L'incontro giunge al momento giusto, in quanto una gestione davvero sostenibile del sistema alimentare non ha mai avuto prima d'ora un peso tanto importante sul futuro e sul benessere dell'umanità, degli animali e più in generale della vita sulla Terra.

Che scegliate di diventare promotori dei sistemi alimentari (Food System Heroes), di prendere parte a forum pubblici o a uno degli eventi di dialogo organizzati su scala internazionale, nazionale e indipendente, l'incoraggiamento di CIWF è quello di partecipare attivamente affinché la vostra opinione venga presa in considerazione.

D'ora in poi, la Giornata internazionale della biodiversità dovrà essere celebrata non solo il 22 maggio ma ogni singolo giorno, compiendo scelte alimentari più responsabili, consumando più prodotti vegetali e meno latticini e carne e optando per prodotti biologici derivanti da animali allevati a terra e al pascolo. In questo modo saremo in grado di fare davvero la differenza e potremo aiutare la Terra a rigenerare il proprio cruciale e meraviglioso sistema di supporto vitale.

Grazie di cuore.

Globe

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