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Benchmark globale sul benessere animale: tra gli 8 rappresentanti del mercato italiano Barilla conferma la propria leadership

News Section Icon Pubblicato 20/04/2020

Il report 2019 del benchmark globale sul benessere animale BBFAW mette in luce che il 60% delle aziende alimentari leader a livello mondiale ha pubblicato una politica sul benessere degli animali d’allevamento, che l’interesse dei consumatori è il motivo principale che spinge le aziende a impegnarsi e che l’80% degli investitori lo considera un rischio d’investimento: tutti elementi che confermano quanto i tempi siano maturi per l’avvio e l’accelerazione di un cambiamento radicale nelle politiche di benessere animale del settore alimentare.

È stata presentata oggi a Londra l’ottava edizione del benchmark globale sul benessere degli animali d’allevamento BBFAW, uno strumento sempre più utilizzato per la valutazione e la comparazione delle politiche, delle performance e delle comunicazioni in tema di benessere animale dei principali leader dell’industria alimentare globale. Il benchmark analizza il modo in cui le aziende gestiscono e comunicano le proprie politiche e pratiche sul benessere animale, e le posiziona in una classifica che va dal livello 1 (nel quale vengono inserite quelle con i risultati migliori) al livello 6 (dove si trovano quelle che non hanno integrato questo tema nelle proprie strategie).

Dal report emerge che per il 79% delle aziende l'interesse dei consumatori per il benessere animale rappresenta la motivazione principale per cui scelgono di impegnarsi su questo tema e che, insieme allo slancio positivo avviato dalle scelte delle aziende alimentari più influenti del settore, rappresenta un fattore chiave nell’accelerazione del cambiamento.

Delle 150 aziende analizzate nel report a livello globale, 112 hanno pubblicato degli obiettivi di miglioramento del benessere animale (rispetto alle 15 della prima edizione nel 2012) e negli ultimi 8 anni, l’80% è salita di almeno un livello nella classifica del benchmark, a conferma di quanto il tema abbia acquisito sempre più un ruolo centrale nelle strategie delle aziende alimentari. I due elementi prioritari su cui si concentrano la maggior parte delle politiche aziendali sono l’eliminazione dei sistemi di confinamento e la riduzione dell'uso di routine degli antibiotici: 116 aziende (il 77%) si sono infatti impegnate ad abbandonare i sistemi di confinamento in almeno una delle proprie filiere, mentre 96 (il 65%) hanno preso impegni per la riduzione o l’eliminazione dell’uso profilattico di antibiotici.

LA SITUAZIONE IN ITALIA

Sono ancora tutte straniere le aziende che occupano i livelli più alti della piramide, ma la presenza di otto realtà italiane appartenenti alla ristorazione, produzione e trasformazione e grande distribuzione può fornire un quadro rappresentativo di come il benessere animale sia affrontato nel nostro paese.

L’azienda a posizionarsi nel livello più alto tra le italiane è per il terzo anno di seguito Barilla, che quest’anno ha consolidato la propria posizione anche grazie al raggiungimento del proprio impegno a utilizzare solo uova da sistemi alternativi nel 100% delle proprie filiere globali. La maggior parte delle aziende italiane si posiziona nel livello 4 del benchmark, che classifica le realtà che stanno facendo progressi o sono in fase di implementazione dei propri standard di benessere animale: in questo livello troviamo Camst, Gruppo Cremonini, Ferrero, Gruppo Veronesi e Coop Italia. Rimangono invece nel livello più basso della piramide Conad e il leader della ristorazione Autogrill.

Elisa Bianco, Responsabile del Settore Alimentare in Italia, commenta: “È molto importante vedere come negli anni le aziende alimentari abbiano iniziato a riconoscere il benessere animale come una priorità nella definizione delle proprie strategie, e siamo contenti di osservare come questa tendenza si sia avviata anche in Italia, con sempre più aziende che si pongono obiettivi di miglioramento. Ora è fondamentale che gli impegni presi vengano implementati e comunicati in maniera trasparente, sia per assicurare un reale miglioramento nelle condizioni di vita degli animali, sia per rispondere alle richieste di consumatori e investitori, e siamo certi che BBFAW possa rappresentare uno strumento utile a guidare e indirizzare questo cambiamento”.

Note di approfondimento:

1. Il benchmark sul benessere degli animali d’allevamento BBFAW è uno strumento riconosciuto a livello globale dagli investitori per valutare la qualità delle pratiche, dei processi e delle performance messi in atto dalle aziende in tema di benessere animale.

2. Il benchmark BBFAW, lanciato per la prima volta nel 2012, è stato fondato ed è sostenuto da due organizzazioni di spicco in tema di benessere animale, Compassion in World Farming (CIWF) e World Animal Protection.

3. Il benchmark fornisce una valutazione, annuale e indipendente, di come le aziende alimentari globali gestiscono e comunicano i propri impegni in tema di benessere animale. Grazie alla sua struttura, il benchmark permette a investitori, aziende, ONG e altri stakeholders di settore di comprendere le diverse performance delle aziende alimentari nell’ambito del benessere animale. Maggiori informazioni sul programma a questo link: www.bbfaw.com

4. Il benchmark globale sul benessere animale, alla sua ottava edizione, analizza le politiche e le performance di benessere animale di 150 delle più grandi aziende alimentari del mondo, attraverso 37 criteri distinti e oggettivi. Come tale, è il più autorevole e completo resoconto globale sulle pratiche aziendali di benessere animale.

5. In totale, nel 2019 sono state analizzate 150 aziende di 23 diversi Paesi: 52 appartenenti al settore della grande distribuzione e grossisti, 63 produttori e trasformatori e 35 bar e aziende della ristorazione. L'elenco comprende società quotate e non quotate.

6. Le aziende vengono misurate in base al loro approccio gestionale e alla trasparenza sul tema del benessere animale secondo quattro aree di valutazione: (1) Policy e impegni aziendali (2) Governance e implementazione delle policy, (3) Leadership e innovazione e (4) Report delle performance e impatti. In linea con l'obiettivo di BBFAW di migliorare il benessere degli animali allevati a scopo alimentare, nel benchmark 2019 il peso percentuale delle domande relative alla comunicazione delle proprie performance è stata aumentata al 56% del punteggio totale (rispetto al 35% del 2018). Questo cambiamento ha portato a una riduzione dell'1% dei punteggi medi complessivi, 10 aziende sono state classificate a un livello inferiore rispetto a quello che avrebbero ottenuto senza l'adeguamento del punteggio, mentre un'azienda si è posizionata al livello superiore.

7. Nel benchmark BBFAW 2019 il primo livello della piramide è occupato da: Coop Svizzera, Cranswick, Marks & Spencer, Migros, Noble Foods e Waitrose.

 

Per ulteriori informazioni si prega di contattare: Federica di Leonardo, 393 6040255

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