Trasporto animali vivi extra UE
Pubblicato 21/10/2015
Cow on Tour è un evento itinerante di CIWF. La scultura di una vacca di dimensioni reali è stata esposta a Londra, Parigi, L’Aia, Varsavia, Praga e ha raggiunto oggi anche Roma. La postura della vacca, legata, in posizione sofferente, come spesso succede quando gli animali devono essere trascinati, è stata ispirata agli attivisti di CIWF da ciò che hanno potuto vedere coi loro occhi durante un’investigazione. E questo è solo uno dei maltrattamenti che gli animali nati in Unione europea possono subire quando varcano i confini dei paesi extra UE, dove non ci sono nemmeno le norme minime presenti in Europa.
Con il #CowonTour CIWF chiede con la petizione #StopLiveExports la fine dei trasporti di animali vivi verso paesi extra UE. Sono infatti 3 milioni ogni anno gli animali che sono costretti ad affrontare trasporti in condizioni agghiaccianti: senza pausa e riposo durante viaggi lunghi ed estenuanti, in condizioni atmosferiche estreme, privi di acqua e cibo a sufficienza, senza qualsiasi tipo di cura.
Video investigazione: le giovani vittime del trasporto extra UE. L’ultima investigazione di CIWF, realizzata insieme con Animal Welfare Foundation e Tierschutzbund Zürich, non fa che confermare quello che purtroppo era già noto. Nelle immagini questa volta ci sono vitelli di poche settimane, strappati alle madri prematuramente e diretti con un viaggio di 4000 chilometri verso Israele.
Affamati ed esausti, i vitelli vengono fatti viaggiare attraverso l’Europa per essere poi caricati su vecchie navi arrugginite. Quelli che muoiono durante il trasporto via mare, vengono spesso gettati in acqua. Mentre altri, indeboliti dal viaggio, muoiono poco dopo essere arrivati a destinazione. Quelli che sopravvivono al terribile viaggio vengono fatti ingrassare in squallidi allevamenti, e poi macellati in Israele o a Gaza con pratiche crudeli e spietate. Ecco la testimonianza di uno degli operatori:
“Quando sono salito su un lato del camion e ho guardato attraverso le sbarre il mio sguardo è stato attirato da una vitellina accucciata, esausta, in un angolo. Sembrava avere non più di qualche settimana e ansimava terribilmente. Senza ombra di dubbio stava soffrendo. Ma valeva così poco che nessuno avrebbe chiamato un veterinario che si prendesse cura di lei. Mi sono sentito profondamente triste e mi sono chiesto se sentisse la mancanza della sua mamma, da cui era stata separata poco dopo la nascita.”
In Italia sono più di 1000 gli animali che ogni anno vengono esportati fuori dall’Unione europea.
“La nostra ultima video inchiesta rappresenta l’ennesima prova di una situazione inaccettabile. CIWF Italia chiede che sia il Governo italiano che gli Europarlamentari italiani si facciano portatori della richiesta di divieto di trasporti di animali vivi fuori dall’Unione Europea”,
ha dichiarato Annamaria Pisapia, direttrice di CIWF Italia Onlus.
“Non è più tollerabile che anche un solo animale debba sopportare maltrattamenti come quelli inflitti a questi giovani animali. Invitiamo i cittadini a firmare la nostra petizione on line affinchè questo commercio crudele e inutile abbia fine al più presto.”
Una recente sentenza della Corte di Giustizia Europa ha stabilito che la legislazione dell’UE di protezione degli animali vivi durante il trasporto dovrebbe essere fatta rispettare dall’inizio alla fine del viaggio, anche quando gli animali lasciano l’UE. Ma questa investigazione dimostra che la sentenza viene completamente ignorata.
A questo proposito la Senatrice del PD Silvana Amati, intervenuta oggi all’evento, ha dichiarato:
“Aderisco con convinzione alla campagna promossa da CIWF per sensibilizzare cittadini e istituzioni sulla crudele pratica del trasporto a lunga distanza di animali vivi. Le mozioni sul benessere animale approvate in Senato lo scorso 5 maggio includono impegni concreti per il Governo, perché promuova nelle sedi competenti l'adozione degli standard necessari a garantire la tutela degli animali da allevamento e, in particolare, per porre fine alle sofferenze che affrontano durante i trasporti, dall'Europa a paesi terzi. Ribadisco il mio impegno a vigilare perché sia dato al più presto seguito agli impegni assunti.”
Il viaggio in mare - Oltre al viaggio via terra, gli animali devono affrontare anche quello per mare, dove le condizioni peggiorano. Le associazioni di protezione animale israeliane Glass Walls e Israel Against Live Transport hanno documentato carcasse di vitelli e vacche sulle spiagge di Israele. E’ un uso comune quello di gettare le carcasse degli animali che muoiono lungo il viaggio in mare. Non esistono dati ufficiali su quanti animali esportati dall’Unione europea muoiano in mare, ma un’agenzia israeliana parla di 32 carcasse di vitelli ritrovati su una nave arrivata in Israele quest’anno.
I dati ottenuti dai nostri operatori e dal gruppo israeliano mostrano che nella maggior parte dei “carichi” si verificano morti di animali nei recinti per la quarantena. E la sofferenza di tutti gli altri non viene registrata in nessun modo solo perché questi animali sopravvivono. I nostri operatori hanno scoperto che gli animali che sopravvivono alla quarantena possono essere inviati in squallidi allevamento per l’ingrasso, con il minimo di visite da parte degli addetti, dove vengono lasciati affamati senza la possibilità che malattie e ferite vengano notate e curate da qualcuno. Dopo tutta questa sofferenza gli animali devono anche affrontare una morte crudele. Sono condotti al macello in Israele, a Gaza e in Cisgiordania dove vengono maltrattati durante gli spostamenti con modalità che in Europa sarebbero illegali e dove viene loro tagliata la gola senza nessun tipo di anestesia.
Approfondimenti
Animali esportati fuori dall’UE nei primi 9 mesi del 2014
- Francia – 74,254
- Germania – 40,166
- Olanda – 9,102
- Polonia – 7,015
- Repubblica Ceca – 6,032
- Italia – 1,084